Condominio Fotovoltaico
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Fotovoltaico in un Condominio
Come installare un impianto fotovoltaico per chi abita in un condominio
Installare un impianto fotovoltaico è una scelta vantaggiosa non solo per chi abita in villette, bifamiliari, schiere, ma anche per chi abita in condominio, utilizzando gli spazi comuni e quelli privati.
Anzi grazie agli incentivi previsti per le comunità energetiche, l’installazione in un condominio risulta ancora più vantaggiosa economicamente.
Certo un privato che abita in un condominio non è libero di farlo come può esserlo il proprietario di una villetta che per usare il suo tetto non deve chiedere il permesso a nessuno (a parte certi vincoli), comunque anche lui seguendo un iter un po’ meno agevole può farlo, per i seguenti scopi:
- Per i propri consumi privati
- Per i consumi condominiali
- Per condividere l’energia prodotta con gli altri condomini
Vediamo i vantaggi:
- Agevolazioni statali ECOBONUS del 50% da usufruire come detrazione o con lo sconto in fattura, sull’acquisto dell’impianto
- Premio per l’autoconsumo collettivo, dà diritto ad un incentivo di 100 € a Mwh su tutta l’energia condivisa, basta essere anche solo in due a condividere l’elettricità prodotta dallo stesso impianto (anche se è proprietà di terzi)
- Vendita Energia L’energia non auto consumata viene immessa in rete e venduta tramite il GSE, ad un prezzo di mercato chiaro e consultabile online, a questo link https://www.mercatoelettrico.org/it/ .
- Durata dell’impianto l’impianto ha una durata di circa 25 30 anni, e sono sufficienti pochi anni per ripagarlo, considerando soltanto il risparmio sulle bollette. Se poi si contano anche gli incentivi e la vendita di energia in surplus che l’impianto produce, diventa un investimento eccezionale. Abbiamo realizzato delle tabelle scaricabili che lo dimostrano in modo chiaro..
Come si fa ad installare un impianto in condominio
Analizziamo vari casi
- Impianto del privato per i propri consumi
- L’ impianto fotovoltaico comune
- Autoconsumo collettivo e comunità energetica
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Impianto del privato per i propri consumi
Ma cosa deve fare un singolo condomino per installare un impianto fotovoltaico per uso proprio, sul tetto a comune oppure su uno spazio di sua proprietà.
La prima domanda, la più ricorrente ed anche temuta che si fa è: ma devo avere il permesso del condominio dell’assemblea condominiale?
La risposta è che l’assemblea non può quasi mai negare l’installazione dell’impianto.
Vediamo cosa dice la legge al riguardo
l’art 1122 bis del codice civile al riguardo così stabilisce “è consentita l’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, destinati al servizio di singole unità del condominio, sul lastrico solare, su ogni altra idonea superficie comune e sulle parti di proprietà individuale dell’interessato”
Da questo si capisce che non ci sia bisogno di un’autorizzazione, ma è comunque necessario inviare all’amministratore una comunicazione relativa al lavoro che si vuol realizzare.
Sarà poi l’assemblea condominiale a valutare la fattibilità dell’intervento; può indicare dove e come realizzare l’impianto, ma non può negare l’utilizzo delle parti comuni per installare l’impianto.
Quindi da questo se ne deduce che sia possibile installarlo senza problemi, ma in realtà non è proprio così, perché il condominio fatto salvo che non può negare l’installazione che è permessa dall’articolo sopra citato, può però opporsi se prova che l’installazione lede il decoro architettonico del fabbricato, o ne compromette la sicurezza o la stabilità (cosa spesso difficile da provare), in questo caso l’assemblea può fermare i lavori o anche ordinare lo smantellamento degli impianti. Per questo motivo è meglio informare prima l’amministratore dell’intenzione di installare i pannelli.
Lo stesso vale se, per realizzare l’impianto, viene modificata la destinazione degli spazi comuni o che non permetta agli altri condomini di farne lo stesso uso come stabilisce l’art.1102 del cc “ciascun condomino può usare gli spazi comuni a patto che non ne modifichi la destinazione e non impedisca agli altri condomini di farne parimenti uso.”
Quindi riassumendo generalmente per realizzare un impianto condominiale è necessario modificare delle parti comuni del condominio perché la superficie meglio esposta spesso non è ripartita, come nel caso di un tetto a falda.
Perciò il privato condomino dovrà comunicare questa richiesta di modifica all’amministratore, il quale convocherà l’assemblea condominiale.
Per approvare la modifica è necessario un numero di voti pari alla maggioranza dei partecipanti all’assemblea e almeno due terzi del valore millesimale dell’edificio.
Impianto fotovoltaico ad uso condominiale
Risulta più semplice installare un impianto fotovoltaico di proprietà del condominio, anche in questo caso la norma di riferimento è l’art 1120 del codice civile.
La proposta di installare un impianto fotovoltaico ad uso condominiale (quindi per alimentare parti comuni quali ascensore, citofoni, pompe dell’acqua, luci scale ecc..) può essere avanzata anche da un solo condomino.
In questi casi l’amministratore condominiale deve convocare un’assemblea entro 30 giorni dalla richiesta del singolo, indicando anche le modalità con le quali le opere devono essere realizzate. Questa delibera per essere approvata deve raccogliere il consenso della maggioranza degli intervenuti all’assemblea e deve rappresentare almeno la metà del valore millesimale dell’edificio.
I condomini contrari a questa proposta non devono sostenere nessuna spesa relativa all’impianto, ma nello stesso tempo non possono beneficiare del risparmio in bolletta e degli eventuali incentivi. Quindi i costi saranno ripartiti tra quelli che hanno dato il consenso all’installazione, che potranno inoltre usufruire delle detrazioni fiscali
Autoconsumo collettivo e comunità energetica
Il sistema dell’autoconsumo collettivo è molto interessante per un condominio, non deve spaventare la parola collettivo, infatti, per poter beneficiare di questo sistema per definirsi auto consumatori collettivi, bastano almeno in due a condividere l’elettricità prodotta dallo stesso impianto anche se questo è proprietà di terze persone.
Con l’autoconsumo collettivo si hanno molti vantaggi economici, vediamo i principali:
Incentivo Statale Lo stato riconosce un incentivo di € 100 l’anno per ogni megawatt (Mwh) prodotto dall’impianto, auto consumato e condiviso. Questo incentivo lo Stato si impegna a versarlo per 20 anni.
Agevolazioni Ecobonus Possibilità di detrarre il 50% dell’importo speso per l’installazione dell’impianto fotovoltaico, da usufruire come detrazione dalle imposte o come sconto in fattura.
Vendita dell’energia (Ritiro dedicato) il surplus di energia prodotto e non consumato viene immesso in rete e venduta tramite il gse, ad un prezzo di mercato variabile che è possibile consultare sul sito del GME
È possibile aderire all’autoconsumo anche senza investire nell’impianto che infatti può essere pagato anche da un solo condomino.
Chi non partecipa all’investimento e si limita a partecipare al gruppo di autoconsumo non usufruirà del risparmio derivante dall’autoproduzione, né delle detrazioni e neppure dalla vendita dell’energia, ma potrà godere comunque dei vantaggi degli incentivi sull’energia auto consumata.
Quindi soltanto con l’adesione e senza spendere niente si possono avere dei vantaggi economici seppur limitati ma senza nessun impegno e nessun esborso finanziario
Per chi invece partecipa al gruppo come produttore ha dei notevoli vantaggi.
Abbiamo realizzato degli esempi che ipotizzano l’installazione di impianti fotovoltaici in condominio con e senza batteria di accumulo, considerando le spese dell’investimento, il rendimento annuo e totale e in quanti anni grazie al risparmio sulle bollette, alla vendita di energia e agli incentivi si riesce a rientrare delle spese dell’investimento.
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